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Rossana Casale: 'Vi spiego l'amore attraverso gli occhi di Gaber'

Rossana Casale: 'Vi spiego l'amore attraverso gli occhi di Gaber'

Continua il successo de "Il Signor G e l'amore", concerto-spettacolo che ha conquistato i teatri più importanti d'Italia. Domani sera Rossana Casale salirà sul palco del Blue Note di Milano per raccontarci l'amore attraverso i monologhi e le canzoni dell'indimenticabile Giorgio Gaber. L'intervista.

Dopo aver incantato le platee dei teatri più importanti di tutta Italia, domani, mercoledì 25 marzo, alle ore 21, Rossana Casale porterà l'acclamato “Il Signor G e l’amore” sul palco di una delle più importanti vetrine per la musica jazz in Europa: il Blue Note di Milano. Nel concerto-spettacolo l’attrice e cantante rivisiterà in chiave jazz i testi in cui Gaber e Luporini affrontano il rapporto tra l’uomo e la donna come intenso ed effimero, desiderio di armonia e insieme di sfida continua. Ai monologhi e alle canzoni che trattano il tema dell’amore, fra i quali "Il desiderio", "Quando sarò capace di amare", "Ora che non sono più innamorato", la Casale alterna alcuni dei pezzi più leggeri e scanzonati, come “Il corpo stupido” e “Torpedo blu”. Ecco cosa ci ha raccontato l'artista. 

Il suo concerto-spettacolo dedicato a Gaber è molto richiesto e raccoglie continuamente consensi da parte di pubblico e critica: come spiega tale successo? Qual è il suo segreto?

Questo è un binomio che funziona. Gaber è stupendo e meraviglioso. Il fatto che a reinterpretarlo sia una donna che ami il jazz e parli di amore, fa sì che lo spettacolo funzioni e, nonostante la scaletta sia sempre la stessa, ogni sera va in scena uno spettacolo diverso, che si trasforma.

Perchè ha scelto di portare sul palco proprio Gaber e i suoi testi dedicati all'amore e al rapporto uomo-donna?

Perché, per una donna, è la tematica più giusta per cantare e capire Gaber. Non a caso, nello spettacolo inserisco delle letture di famose poetesse, tra cui Alda Merini, per avere anche una figura di donna che parla e racconta il sentimento. In realtà, ho scelto questo tema anche perché mi incuriosiva l’idea di mettere insieme tutte le canzoni d’amore di Giorgio per vedere cosa ne venisse fuori, per creare un discorso filato sull’amore visto da Gaber. Probabilmente, sarebbe stato intimidito da questo spettacolo, intimidito. L’avrebbe percepito come lo scoprire un ulteriore strato di pelle.

Cosa dovremo aspettarci dalla serata del Blue Note? Qualche sorpresa? 

E’ la prima volta che entro in un jazz club con Il Signor G e Le Donne, e sicuramente per noi raqppresenta una pagina nuova di questo spettacolo. E' teatro-canzone, con tante letture e monologhi tratti da spettacoli ma portati in un luogo fatto, solitamente, di tante note e poche parole. Il jazz assume un ruolo importante, è un veicolo che permette di attraversare gli angoli bui della nostra essenza e della nostra anima, sviscera ogni parola e la porta ad un racconto più crudo.

Da chi sarà accompagnata?

Con me sul palco ci saranno i miei musicisti: il pianista Emiliano Begni, il sassofonista Francesco Consaga ed Ermanno Dodaro al contrabbasso. Sono degli ottimi strumentisti ma anche attori veri e propri dello spettacolo. Inoltre, avrò al mio fianco Paola Folli, con la quale condivido la mia esperienza da coach a X Factor. E’ come una sorella. Canteremo insieme “Non Arrossire”. 

Qual è la canzone di Gaber-Luporini che più le è rimasta nel cuore e nella mente? 

Tra quelle che porto in scena, sicuramente “Quando sono capace d'amare”. E’  un pezzo meraviglioso, vero, è un po’ come il diario segreto di un uomo che apre la sua anima per dire la propria verità e raccontare l’angoscia di amare, con l’incapacità di sfuggire agli assurdi meccanismi. Mi emoziona tantissimo, soprattutto i versi  "Senza cattive o buone azioni, senza altre strane deviazioni, che se anche il fiume le potesse avere andrebbe sempre al mare. Così vorrei amare.” Di quelle che non eseguo, invece, “Illogica allegria” è un vero capolavoro: parla del senso di colpa di una persona quando è da sola, e della libertà che si prova quando si viaggia di notte e ci si trova solo in compagnia di se stessi.

Lei interpreta monologhi e canzoni di Gaber in chiave jazz: come si è preparata a tale prova? Come ha scelto i brani da reinterpretare?

Il lavoro più grosso, meraviglioso ed impegnativo - perché ero immersa in mille altri progetti -  è stato ascoltare tutta l’opera di Gaber. Ho lavorato di notte ascoltando Gaber fino in fondo, per comprenderlo meglio. Lo conoscevo, eravamo anche “amici” ma ho voluto conoscere tutta la sua storia. Come dico sempre ai miei allievi, devi conoscere chi stai cantando. Il resto del lavoro, invece, ha avuto un corso molto naturale, come se fosse un fiume. Anche la scaletta l’abbiamo definita subito e tutte le canzoni si sono incastrate nel modo migliore. Con i musicisti  abbiamo lavorato per non togliere nulla alle canzoni e al mondo di Giorgio Gaber.

Rossana, cos'è per Lei l'amore?

Per me l’amore è un po' quello che raccolgo in questo concerto, è un viaggio fra due persone che seguono parallelamente la loro strada, è una grande incognita, è un percorso fatto insieme. Non è l’eccitazione, non è l’attimo di un respiro, ma un lungo processo che porta sempre più a quello che è amore con la a maiuscola. L’Amore è quello che voglio insegnare a mio figlio

Un’ultima domanda: dove la vedremo o sentiremo prossimamente? Ci sono nuovi progetti a cui sta lavorando?

Mi vedrete con questo concerto in giro per parecchi mesi, è molto richiesto. Nel frattempo produco, registro provini e sto scrivendo dei brani nuovi per un nuovo disco di inediti, che uscirà fra non meno di un anno e mezzo.